“C’è quella da cartolina, dove si mangia bene e i problemi non esistono o, alla peggio, si risolvono da soli.

E c’è poi un’altra Italia fatta di povertà emergenti o consolidate, di disoccupazione e precariato, di mercificazione delle donne, di conflitti d’interesse, di uso politico dei media.”

Questa è l’Italia vista dalla giornalista del TG1 Maria Luisa Busi nel suo libro “Brutte notizie” che oggi presenterà a L’Aquila.

maria Luisa Busi

Maria Luisa Busi

La giornalista, volto notissimo del TG1, fu fortemente contestata con la sua troupe durante le riprese per un servizio su L’Aquila.

Quell’episodio ha  certamente  scosso la sua sensibilità di giornalista proprio perché colpita nella sua professionalità.

Nel maggio 2010 ha dato le dimissioni  a causa delle numerose divergenze con il direttore del TG1.

«… Quando centinaia di persone hanno inveito contro la troupe che guidavo al grido di vergogna e scodinzolini, ho capito che quel rapporto di fiducia che ci ha sempre legato al nostro pubblico era davvero compromesso. E’ quello che accade quando si privilegia la comunicazione all’informazione, la propaganda alla verifica …»

Queste le sue parole nella lettera di dimissioni inviata al suo Direttore della testata del TG1

Nel libro che presenterà oggi, oltre alle vicende note della crisi economica e istituzionale,l’attenzione è naturalmente rivolta al Post-sisma e alla condizione degli Aquilani

“una giornalista dovrebbe avere il diritto (e il dovere) di raccontare tutto questo. Ma da noi non funziona più così.”.

(Maria Luisa Busi)

GUARDA IL VIDEO della CONTESTAZIONE

Prima pagina dell'UNITA' 14.4.2011

Prima pagina dell'UNITA' 14.4.2011

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foto Ansa

Fermate il «processo breve»!

Il Messaggero del 10.04.2011 Cronaca  di L'Aquila

Il Messaggero del 10.04.2011 Cronaca di L'Aquila

Lettera aperta dei familiari delle Vittime del sisma del 6 aprile

«Il processo breve uccide di nuovo i morti aquilani».

Lo scrivono in una  lettera aperta  inviata ai parlamentari di maggioranza i familiari degli studenti  uccisi nel sisma del 6 aprile ( Comitato Familiari Vittime Casa dello Studente, l’Associazione Vittime Universitarie Sisma e i Familiari Vittime del Convitto Nazionale:

“Il processo breve  è un’altra tragedia per le vittime dell’Aquila. Il giorno in cui passerà la legge sarà nuovamente un lutto cittadino, per noi aquilani e per tutti quei genitori che da tutta Italia avevano mandato i lori figli a studiare all’Aquila e non a morirvi …

“Quelle vite ci sono state strappate dalla illegalità. E il dolore, il lutto, la devastazione hanno sconvolto per sempre l’esistenza dei sopravvissuti. A ciò oggi va aggiunto il decreto legge sul processo breve: esso rappresenterebbe una mannaia sui crolli assassini dell’Aquila, un’amnistia generalizzata per gli infortuni mortali avvenuti sul posto di lavoro, per i morti di amianto, di uranio, di frane, di alluvioni, per le vittime di Viareggio martoriate dalle ustioni e per molti reati contabili e societari…

“Per opporci a questo scempio e rivendicare il diritto alla giustizia per i nostri morti, saremo mercoledì mattina davanti a Montecitorio con i nostri striscioni e le foto dei nostri cari”.

“Chiediamo agli aquilani di essere con noi”.

blWh

6 aprile 2011 L'Aquila

Enza Terzini

Enza Terzini



«Due anni dopo il 6 aprile 2009. Il centro storico dell’Aquila è lasciato a se stesso, ancora presidiato dai militari. Macerie, transenne, puntelli, abbandono. La stessa situazione riguarda altri quartieri della città, ma senza i militari: si cammina sulle macerie. E fra i terremotati la rabbia lascia posto alla rassegnazione.»

6 aprile 2009, due anni dopo – Un caffè nel mio giardino – di Angelo De Nicola (Il Messaggero)


Xavier Jacobelli intervista Roberta Galeotti (ilcapoluogo.it)

«I NOSTRI FIGLI MORTI SUL LAVORO»

Accorata Lettera Aperta del papà di Ivana, una dei  55  studenti  vittime del sisma del  6 aprile

«Per chi ha perso un giovane figlio studente universitario al terremoto dell’Aquila ogni giorno è il 6 Aprile. Quando apri gli occhi al mattino e inizi a pensare al da farsi quotidiano ti assale la certezza che comunque quello che vuoi veramente è irrealizzabile.»

Angelo Lannutti, papà di Ivana, fa parte dell’Associazione A.V.U.S. (Assocazione Vittime Universitarie del Sisma 6 aprile).
L’Associazione è sempre in prima fila  in ogni circostanza per chiedere giustizia e per tenere viva  la memoria dei loro figli ed  ha promosso numerose iniziative, come la manifestazione dell’ 11 settembre  2009 davanti Palazzo Chigi a Roma;  ha pubblicato il  libro, in collaborazione con il giornalista Umberto Braccilli,   «Macerie dentro e fuori».

Nella circostanza della pubblicazione del libro   Angelo Lannutti dichiarò:

« Perché questa ripetizione continua di scosse?

Perché l’Aquila è zona sismica ?

La storia lo dimostra ?

Ogni 300 anni accade o no un terremoto devastante?

Hanno detto che erano scosse benefiche …Hanno sbagliato»

Questa la sua lettera aperta per il 6 aprile:

«Due anni dopo. Il 6 Aprile è imminente. È il secondo anniversario della morte di mia figlia, ma è per gli altri, non per me o per quelli che stanno nella mia stessa condizione. Per chi ha perso un giovane figlio studente universitario al terremoto dell’Aquila ogni giorno è il 6 Aprile. Quando apri gli occhi al mattino e inizi a pensare al da farsi quotidiano ti assale la certezza che comunque quello che vuoi veramente è irrealizzabile. Continue reading »