“L’effetto Vajont” evocato dal presidente della Commissione Grandi Rischi Sergio Bertolucci, che domenica scorsa ha usato queste parole in riferimento alla diga di Campotosto, per il momento ha riguardato solo l’organismo da lui presieduto: lascia il vicepresidente Gabriele Scarascia Mugnozza, proprio in polemica con le esternazioni di Bertolucci. Continue reading »

«Il “buco” che va da Montereale all’Aquila è stato riempito solo in parte. Potremmo aspettarci, nell’area a Continue reading »

Considerazioni sull’evoluzione della crisi sismica aquilana del 2009-2017
Antonio Moretti – MeSVA, Università dell’Aquila

Vedi anche:
VIDEO: TERREMOTO, INTERVISTA AL GEOLOGO MORETTI

Già dai giorni immediatamente successivi ai terremoti dell’Aquila del 6 e del 10 aprile 2009 si era venuta a delineare la possibilità del propagarsi della deformazione alle strutture adiacenti verso NW e verso SE. È ben noto infatti, ed anche intuitivo, che un terremoto Continue reading »

“Bertolaso sindaco? Qui ha fatto solo danni”

Pubblicato il: 22/02/2016 16:01

Bertolaso, ma non ti vergogni neanche un po’ ?”.

A scriverlo, in una lettera rivolta ai cittadini romani, sono il Comitato 3e32 /CaseMatte, Appello per L’Aquila, Link Studenti Indipendenti L’Aquila, Unione degli Studenti L’Aquila, Legambiente L’Aquila, Asilo Occupato L’Aquila.

Nella missiva, che segue le dichiarazioni di Guido Bertolaso – candidato sindaco al Campidoglio per il centrodestra – che ha definito Roma una città “terremotata”, le associazioni si rivolgono ai romani.

“Cari romani, con questa lettera vorremo cercare di raccontarvi brevemente tutti i danni, le speculazioni e le ingiustizie che ha causato Guido Bertolaso sul nostro territorio: L’Aquila”, scrivono. Il 30 marzo 2009, una settimana prima del terremoto, Bertolaso organizzò la commissione grandi rischi all’Aquila, ricordano. “Per effetto di questa ‘operazione’ molte persone sono rimaste serene nelle proprie case la notte del terremoto”, sottolineano.

“Fin da subito dopo il terremoto, Bertolaso, commissario per l’emergenza, ha utilizzato i suoi poteri per ostacolare in tutti i modi la partecipazione e l’autorganizzazione della popolazione – proseguono – vietando assemblee e volantinaggi nelle tendopoli, trasferendo metà della popolazione in altre città e in altre regioni, e reprimendo ogni tipo di protesta, grazie alla complicità del prefetto e vice commissario Franco Gabrielli”.

“Con le palazzine del Progetto Case e le sue 19 ‘new town’ Bertolaso ha sostanzialmente contribuito alla devastazione del territorio aquilano – sostengono – occupando circa 460 ettari fuori città (più dell’estensione del centro storico aquilano) e favorendo, grazie alla deroga sugli appalti dovuta all’emergenza, le imprese che hanno costruito tali alloggi ad un costo intorno ai 3mila euro a metro quadro”. E, ancora, proseguono le associazioni, “dopo 5 anni in alcuni di questi Progetti Case antisismici sono crollati i balconi e senza che ci fosse bisogno di un terremoto”.

“Il nostro è un appello ai romani (e a tutta Italia) – aggiungono – questi personaggi appartenenti alla classe politica, che si definiscono come ‘tecnici’ o ‘bipartisan’ in realtà nascondono la peggiore politica”.
Fonte adnkronos.com

L’ex capo dipartimento della Protezione civile Guido Bertolaso sarà processato per omicidio colposo e lesioni il prossimo 20 novembre al tribunale dell’Aquila nell’ambito del processo Grandi rischi bis, procedimento parallelo a quello che ha visto i 7 esperti della COMMISSIONE GRANDI RISCHI assolti in Appello perché « il fatto non sussiste ».
Bertolaso è stato tirato in ballo nel processo GRANDI RISCHI dalla famosa telefonato con con Daniela Stati, mentre finora  aveva passato indenne tutte le fasi processuali attivate per i crolli del 6 aprile 2009, nonostante avesse convocato lui  stesso la seduta della Commissione Grandi Rischi, ma alla quale non partecipò facendosi sostituire dal suo vice.

In quella famosa telefonata secondo l’accusa l’ex-capo della Protezione Civile (ora in Africa) aveva definito la riunione da lui indetta come una semplice ″operazione mediatica″ per rassicurare la popolazione che il terremoto non ci sarebbe stato …
Sono morte 309 persone che ancora attendono giustizia

«Il fatto non sussiste » :questa la sentenza!
Urla in aula: VERGOGNA!grarischj
foto ansa.it

LETTERA APERTA DEGLI SCIENZIATI DELL’ ISSO (International Seismic Safety Organization) A NAPOLITANO:

Egregio Signor Presidente,

siamo molto preoccupati per le forvianti informazioni diffuse da alcune organizzazioni scientifiche, da alcune riviste e da alcuni quotidiani sulla sentenza di condanna in primo grado dei membri della “Commissione Grandi Rischi” (Commissione Nazionale per la Previsione e Prevenzione dei Grandi Rischi, CGR) italiana, che si riunirono a L’Aquila il 31 marzo 2009.

La disinformazione su tale argomento ha deliberatamente indotto la comunità scientifica e l’opinione pubblica a ritenere erroneamente che le motivazioni del rinvio a giudizio dei componenti della CGR consistano nell’aver essi “fallito nel prevedere il terremoto”; questa interpretazione erronea può influenzare la comunità scientifica e l’opinione pubblica contro una sentenza pronunciata nel nome del popolo italiano. (continua a leggere page-rsh (1) Continue reading »

GIUSTIZIA PER LE 309 VITTIME DEL 6 APRILE

nonsaretedimenticati

LEGGI L’INCHIESTA DI REPUBBLICA

GIù

IL TERREMOTO NEGATO

repubblica.it

Raffica di dimissioni, lasciano Maiani e Dolce

Lascia fisico Maiani e intero ufficio presidenza. Scienziati Usa e Giappone contro la condanna.

Raffica di dimissioni eccellenti all’indomani della condanna di sette scienziati ed esperti che ”non allertarono”, anzi ”minimizzarono” i rischi di un terremoto a L’Aquila. Via i vertici della Grandi Rischi: non solo il presidente, il fisico Luciano Maiani, ma anche il presidente emerito Giuseppe Zamberletti e il vicepresidenteMauro Rosi hanno rassegnato dimissioni a  Monti. Maiani ha deciso di dimettersi per “l’impossibilità di lavorare serenamente e offrire pareri di alta consulenza scientifica allo Stato in condizioni così complesse”. Hanno lasciato poi anche altri membri della Grandi Rischi, come Roberto Vinci, del Cnr. Anche il direttore dell’ufficio rischio sismico della Protezione Civile, Mauro Dolce, tra i sette condannati, ha presentato le dimissioni. Il Dipartimento sottolinea che “all’esito dell’iter amministrativo previsto, il professore verrà assegnato ad altro incarico”. (fonte ansa.it)

LORO NON SI POSSONO DIMETTERE: DAL 6 APRIL 2009 NON HANNO PIÚ  FUTURO

Enza Terzini

Enza Terzini

Tonino Colonna

Tonino Colonna

Carmelina Jovine

Carmelina Jovine

Daniela e Martina

Daniela e Martina

Studenti vittime del 6 aprile

Studenti vittime del 6 aprile


da PRIMA PAGINA RETE8CHANNEL  puntata del 27/04/12

IL PROCESSO CHE PASSERA’ ALLA STORIA

IL PROCESSO CHE HA DATO VOCE ALLE VITTIME

Il Processo alla Commissione Grandi Rischi  è giunta alle battute finali: chiesti dl PM 4 anni ai componenti della Commissione  per “omicidio colposo plurimo”

309 VITIME ATTENDONO GIUSTIZIA!

Se n’è andato il Procuratore Rossini … in silenzio … con discrezione … come era vissuto.

A L’Aquila lascerà un grande vuoto, quello stesso vuoto che si è creato dopo il 6 aprile e che ha cercato di colmare restituendo la giustizia ai familiari delle 309 vittime del sisma e alla città intera.

L’Aquila, 15 febbraio 2012. Assente il 12 gennaio e atteso dall’ 8 febbraio per il Processo alla Commissione Grandi Rischi, da lui convocata  ma alla quale delegò a presenziare il suo vice, oggi SuperG, anche lui indagato dopo la telefonata alla Stati,  spiega ai cronisti che lo circondano il suo ” grande amore” per L’Aquila

L’Aquila, 25 gennaio

L’udienza odierna ha risentito molto del clima di grande rabbia che si è diffuso tra i parenti delle vittime del sisma, dopo la pubblicazione delle intercettazioni  che hanno riguardato il capo della Protezione Civile

I NOSTRI FIGLI CARNE DA MACELLO


L’AQUILA. 23 GENNAIO 2012

Nuovo manifesto del movimento della Locomotiva sui muri della città. “Vergogna” scrive il movimento in riferimento alle intercettazioni tra l’ex capo della Protezione Civile Guido Bertolaso e l’ex assessore regionale alla Protezione Civile Daniela Stati con le quali Bertolaso annunciava la riunione della commissione a L’Aquila per soli scopi mediatici e per rassicurare la gente in preda alla paura a causa di uno sciame sismico che durava da mesi. il terremoto del 6 aprile 2009 provocò la morte di 309 vittime innocenti.

aquila_processo_breve_casa_studente_ansaDonna infaticabile, l’abbiamo conosciuta fin dalle prime ore di quel tragico 6 aprile del 2009,  si è battuta fino all’estremo per restituire GIUSTIZIA ai giovani vittime della Casa dello Studente, tra i quali Davide, suo nipote, animatrice del Comitato Familiari Vittime della Casa dello Studente, sempre in prima fila in ogni manifestazione per denunciare i ritardi e l’incuria dello Stato, oggi è stata colta da sdegno, stupore e amarezza come tanti di noi nell’ascoltare la registrazione della telefonata allucinante del 30 marzo 2009 dell’allora capo della Protezione Civile, di professione medico pediatra.

Questa la sua risposta al cinismo degli uomini di Stato:

►’Lo Stato non può seppellire ciò che uccide. Questo pensammo quel venerdì 10 aprile del 2009 e decidemmo di riportare il nostro ragazzo, appena 19 anni, a “casa”, rifiutando la vetrina mediatica e indecente dei funerali…di Stato.

Oggi l’ennesima  sconvolgente intercettazione testimonia che quella fu una scelta giusta e lucida, pur se dolorosa, perché la solitudine rende il dolore ancora più aspro.
Ho pena di questa città ferita, vilipesa, attraversata da corsari di ogni fatta e di ogni credo che saccheggiano, derubano, ridono nella notte, pensando agli affari o manovrano per accaparrarsi la benevolenza dei potenti.

Come fece il signor Bertolaso che la mattina dei “solenni” funerali si affaticava, rozzamente, per recuperare “un posto in prima fila” al salvatore della patria di turno: l’ex premier,  intrufolato tra i familiari delle centinaia di vittime innocenti, assassinate dalla indifferenza, dalla incuria, dalla superficialità , dalla tracotanza di chi avrebbe dovuto, invece,  predisporre misure di prevenzione, tra cui anche una corretta informazione ai cittadini.

“Li faccio venire a L’Aquila o da te o in Prefettura, a me non me ne frega niente” Dice Bertolaso alla Stati, neo assessora alla Protezione Civile, annunciando l’invio di un gruppo di sapienti – La Commissione Grandi Rischi – per “mettere a tacere qualche imbecille”. E aggiunge “E’ più una operazione mediatica, hai capito?”.

Ma la morte non è mediatica, la morte è l’assenza di chi ami, una assenza “per sempre”, che ti sconvolge la vita.

Bertolaso dovrà tornare a L’Aquila ai primi di febbraio per essere interrogato nell’ambito del processo alla Commissione Grandi Rischi. Come affronterà lo sguardo di chi quella notte ha perso ciò che aveva di più caro?

Antonietta Centofanti

Il processo per omicidio plurimo e disastro colposo nei confronti dei 7 componenti della commissione Grandi Rischi (Franco Barberi, presidente vicario della Commissione Grandi Rischi; Bernardo De Bernardinis, già vice capo del settore tecnico del Dipartimento di Protezione Civile; Enzo Boschi, all’epoca presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia; Giulio Selvaggi, direttore del Centro nazionale terremoti; Gian Michele Calvi, direttore di Eucentre e responsabile del progetto C.a.s.e.; Claudio Eva, ordinario di fisica all’Università di Genova; Mauro Dolce, direttore dell’Ufficio rischio sismico di Protezione civile), è giunta all’undicesima udienza.

La prossima udienza, prevista a febbraio, sarà ascoltato l’allora capo della Protezione Civile Guido Bertolaso, assente all’udienza del 12 gennaio