Raffica di dimissioni, lasciano Maiani e Dolce

Lascia fisico Maiani e intero ufficio presidenza. Scienziati Usa e Giappone contro la condanna.

Raffica di dimissioni eccellenti all’indomani della condanna di sette scienziati ed esperti che ”non allertarono”, anzi ”minimizzarono” i rischi di un terremoto a L’Aquila. Via i vertici della Grandi Rischi: non solo il presidente, il fisico Luciano Maiani, ma anche il presidente emerito Giuseppe Zamberletti e il vicepresidenteMauro Rosi hanno rassegnato dimissioni a  Monti. Maiani ha deciso di dimettersi per “l’impossibilità di lavorare serenamente e offrire pareri di alta consulenza scientifica allo Stato in condizioni così complesse”. Hanno lasciato poi anche altri membri della Grandi Rischi, come Roberto Vinci, del Cnr. Anche il direttore dell’ufficio rischio sismico della Protezione Civile, Mauro Dolce, tra i sette condannati, ha presentato le dimissioni. Il Dipartimento sottolinea che “all’esito dell’iter amministrativo previsto, il professore verrà assegnato ad altro incarico”. (fonte ansa.it)

LORO NON SI POSSONO DIMETTERE: DAL 6 APRIL 2009 NON HANNO PIÚ  FUTURO

Enza Terzini

Enza Terzini

Tonino Colonna

Tonino Colonna

Carmelina Jovine

Carmelina Jovine

Daniela e Martina

Daniela e Martina

Studenti vittime del 6 aprile

Studenti vittime del 6 aprile


L’Aquila, 15 febbraio 2012. Assente il 12 gennaio e atteso dall’ 8 febbraio per il Processo alla Commissione Grandi Rischi, da lui convocata  ma alla quale delegò a presenziare il suo vice, oggi SuperG, anche lui indagato dopo la telefonata alla Stati,  spiega ai cronisti che lo circondano il suo ” grande amore” per L’Aquila

L’Aquila, 25 gennaio

L’udienza odierna ha risentito molto del clima di grande rabbia che si è diffuso tra i parenti delle vittime del sisma, dopo la pubblicazione delle intercettazioni  che hanno riguardato il capo della Protezione Civile

I NOSTRI FIGLI CARNE DA MACELLO


L’AQUILA. 23 GENNAIO 2012

Nuovo manifesto del movimento della Locomotiva sui muri della città. “Vergogna” scrive il movimento in riferimento alle intercettazioni tra l’ex capo della Protezione Civile Guido Bertolaso e l’ex assessore regionale alla Protezione Civile Daniela Stati con le quali Bertolaso annunciava la riunione della commissione a L’Aquila per soli scopi mediatici e per rassicurare la gente in preda alla paura a causa di uno sciame sismico che durava da mesi. il terremoto del 6 aprile 2009 provocò la morte di 309 vittime innocenti.

aquila_processo_breve_casa_studente_ansaDonna infaticabile, l’abbiamo conosciuta fin dalle prime ore di quel tragico 6 aprile del 2009,  si è battuta fino all’estremo per restituire GIUSTIZIA ai giovani vittime della Casa dello Studente, tra i quali Davide, suo nipote, animatrice del Comitato Familiari Vittime della Casa dello Studente, sempre in prima fila in ogni manifestazione per denunciare i ritardi e l’incuria dello Stato, oggi è stata colta da sdegno, stupore e amarezza come tanti di noi nell’ascoltare la registrazione della telefonata allucinante del 30 marzo 2009 dell’allora capo della Protezione Civile, di professione medico pediatra.

Questa la sua risposta al cinismo degli uomini di Stato:

►’Lo Stato non può seppellire ciò che uccide. Questo pensammo quel venerdì 10 aprile del 2009 e decidemmo di riportare il nostro ragazzo, appena 19 anni, a “casa”, rifiutando la vetrina mediatica e indecente dei funerali…di Stato.

Oggi l’ennesima  sconvolgente intercettazione testimonia che quella fu una scelta giusta e lucida, pur se dolorosa, perché la solitudine rende il dolore ancora più aspro.
Ho pena di questa città ferita, vilipesa, attraversata da corsari di ogni fatta e di ogni credo che saccheggiano, derubano, ridono nella notte, pensando agli affari o manovrano per accaparrarsi la benevolenza dei potenti.

Come fece il signor Bertolaso che la mattina dei “solenni” funerali si affaticava, rozzamente, per recuperare “un posto in prima fila” al salvatore della patria di turno: l’ex premier,  intrufolato tra i familiari delle centinaia di vittime innocenti, assassinate dalla indifferenza, dalla incuria, dalla superficialità , dalla tracotanza di chi avrebbe dovuto, invece,  predisporre misure di prevenzione, tra cui anche una corretta informazione ai cittadini.

“Li faccio venire a L’Aquila o da te o in Prefettura, a me non me ne frega niente” Dice Bertolaso alla Stati, neo assessora alla Protezione Civile, annunciando l’invio di un gruppo di sapienti – La Commissione Grandi Rischi – per “mettere a tacere qualche imbecille”. E aggiunge “E’ più una operazione mediatica, hai capito?”.

Ma la morte non è mediatica, la morte è l’assenza di chi ami, una assenza “per sempre”, che ti sconvolge la vita.

Bertolaso dovrà tornare a L’Aquila ai primi di febbraio per essere interrogato nell’ambito del processo alla Commissione Grandi Rischi. Come affronterà lo sguardo di chi quella notte ha perso ciò che aveva di più caro?

Antonietta Centofanti

L’Aquila, 20 gennaio 2012

Si è svolto oggi la prima udienza del processo per il crollo di due palazzine in Via Luigi sturzo, in cui perirono 21 persone, tra le quali Tonino Colonna.

Tonino Colonna

Tonino Colonna

Il processo era stato rinviato alla data odierna per un cavillo burocratico.

Nell’udienza di oggi si sono costituite parti civile altre due famiglie in aggiunta alle 16 iniziali.

I due filoni d’inchiesta del crollo delle due palazzine dei n. civici 33 e 39 di Via L.Sturzo sono stati accorpati in un unico processo, che è stato aggiornato al 27 aprile.

I motivi del rinvio a giudizio per omicidio colposo plurimo e disastro colposo dell’architetto e progettista di entrambi gli edifici  (ormai ottantacinquenne …) sono noti: calcestruzzo scadente, carenze costruttive, numero di staffe delle armature insufficienti, errori di calcolo e di verifica antisismica.

L'Aquila 12 gennaio 2012
Il Comitato 3e32 lancia il suo "j'accuse" sul suo sito http://www.3e32.com/

Non abbiamo dimenticato il periodo della “gestione Bertolaso” qui a L’Aquila, nell’immediato post-terremoto.

Il periodo del “miracolo”, del divieto di assemblea e volantinaggio, dei pass per andare a trovare un tuo amico in un’altra tendopoli, del divieto di cioccolata e caffè (sembra uno scherzo!) a Piazza d’armi, del divieto d’ingresso per i giornalisti e le telecamere, degli striscioni proibiti o strappati, della presa in giro del “dalle tende alle case” finita con migliaia di persone spostate negli alberghi lontano da L’Aquila, nascondendo il proprio fallimento con le minacce (“smontiamo i bagni e le mense”), l’ipocrisia (gli irriducibili) e la violenza (Piazza d’armi).           continua a leggere > Continue reading »

Studenti vittime del 6 aprile

Studenti vittime del 6 aprile

309 vittime … sono morti una seconda volta!

1 gennaio 2012

A Mille giorni dal terremoto questa è L’Aquila del “miracolo che stupirà il mondo” !!!

Report 30/10/11 – I biscazzieri

Aggiornamento del 8/05/2011. Per finanziare la ricostruzione in Abruzzo sono state promosse leggi che invitano al gioco online. I soldi spesso finiscono dove non servono, il fatturato del settore cresce

L’Aquila, 30 novembre

30.10.11

Ancora una forte scossa di terremoto nell’Aquilano

L’Aquila 18 ottobre scossa di terremoto 3.3

Un terremoto di magnitudo(Ml) 3.3 è avvenuto alle ore 23:13:07 italiane del giorno 18/Ott/2011 (21:13:07 18/Ott/2011 – UTC).
Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV nel distretto sismico Aquilano.

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Mentre la Ricostruzione naufraga fra polemiche, accuse e smentite …

Continua intanto il terrore dello sciame scismico del 2009:

Dopo la scossa di 3.3 parla Giampaolo Giuliani:

“Possibile uno sciame sismico simile al 2009″

L’ingv, dopo stanotte, registra altri 8 eventi sismici

L'ingv, dopo stanotte, registra altri 8 eventi sismici

Da qui a qualche settimana c’è la possibilità di rientrare in uno sciame sismico molto simile a quello del 2008/2009. Lo ha detto il tecnico ricercatoreGiampaolo Giuliani ai microfoni di Radio L’Aquila 1. “

Siamo interessati da anomalie per quanto riguarda le rilevazioni del Radon”, dice Giuliani.

Il gas studiato dal tecnico per le sue rilevazioni sismiche mostra un incremento sensibile in relazione ai dati forniti dalle stazioni di rilevamento posizionate sul territorio.

“Non è vero che arrivo dopo con le mie previsioni” continua Giuliani, rispondendo alle critiche che arrivano da alcuni rappresentati del mondo cosiddetto “scientifico”. “Da oltre un mese, dice Giuliani, dico che la situazione è calda, con i valori del Radon in salita. I miei dati dicono che c’è un’attività sismogenetica dinamica”, conclude Giuliani, “e nelle prossime ore potremmo essere interessati da eventi non superiori al 2.5 di magnitudo. Piuttosto, perché  l’Ingv non pubblica le scosse, più di una decina intorno al 2 di magnitudo, da questa mattina?” Si chiede Giuliani.

Un comunicato dell’Ingv invece riporta questi dati:

Dopo la scossa di terremoto di magnitudo 3.3 delle 23:13 della notte scorsa, altri otto eventi sismici hanno interessato le zone a confine tra l’Abruzzo e il Lazio, nel distretto dei “Monti Reatini”.
Le scosse sono state registrate tra i comuni di Montereale (L’Aquila), Cagnano Amiterno (L’Aquila) e quelli di Borbona, Citta’ Reale e Posta, questi ultimi in provincia di Rieti. La prima scossa e’ stata alle 8:37, di magnitudo 2.1, mentre poco dopo le 9 sono tre gli eventi tellurici rilevati dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia: alle 9:08 (magnitudo 2.2), alle 9:13 (2.1) e alle 9:25 (magnitudo 2).
Alle 11.13 i sismografi hanno registrato un sisma di 2.3; alle 12 di 2.1; alle 12.04 di 2.4; alle 12.13 di 2.2.

(Fonte abruzzo24ore.tv)

3.3 la magnitudo, con un boato che è tornato a gelare il sangue di una città che ha fatto i conti con un tremore che sembrava non finire mai come la maledetta notte del 6 aprile 2009. Da est ad ovest del territorio cittadino tutti, o quasi, hanno avvertito la scossa. Nella mattinata di ieri scosse, otto fino all’ora di pranzo, tutte localizzate nel territorio dell’alta Valle Aterno: magnitudo 2 o poco più, che solo in alcuni casi sono state avvertite a Montereale e nei territori ai confini col reatino. Eventi sismici “nella norma” visto che come spiega De Luca, responsabile della rete di monitoraggio abruzzese dell’Ingv «dopo un evento come quello della serata di martedì non sono da escludere altre scosse». E all’Aquila cosa succedeva? Qualcuno è uscito in strada, altri hanno preferito rimanere in casa. Del piano di protezione civile comunale presentato qualche mese fa, in cui si parlava anche delle aree di raccolta in caso di emergenza, non vi è ancora traccia ufficialmente. Il responsabile del programma elettorale della lista civica «L’Aquila che vogliamo» (Vincenzo Vittorini candidato), Pier Paolo Visione, ha senza mezzi termini affermato che «La scossa sismica di magnitudo 3.3, ha per l’ennesima volta messo a nudo il piano di protezione civile della città e reso consapevoli i cittadini di essere soli». Ma l’Amministrazione guidata da Massimo Cialente è vittima anche del “fuoco amico”, ed è costretta ad incassare le critiche del segretario comunale dell’Italia dei Valori, Lelio De Santis, che, anche se indirettamente stigmatizza la maggioranza di cui i dipietristi sono parte integrante per l’assenza di un piano di emergenza. «Le scosse continuano, anche di forte intensità come quella di martedì notte di 3.3 di magnitudine, ma dopo 2 anni e mezzo i cittadini ancora non sanno dove radunarsi e come comportarsi». Dal canto suo il sindaco Cialente assicura che il piano è ormai pronto, è disponibile online, e presto verrà avviata una campagna informativa «con dei cartelli appositi, in televisione e su internet».

L’Aquila, 15 ottobre 2011

3a Udienza del Processo "Grandi Rischi"

3a Udienza del Processo “Grandi Rischi”

Con le prime drammatiche testimonianze, è entrato nel vivo il processo contro la Commissione Grandi Rischi.

Alla presenza di Boschi, i familiari delle vittime hanno apertamente denunciato l’atteggiamento rassicurante mostrato dai componenti la Commissione nella ormai famosa riunione del 31 marzo 2009, che ha indotto moltissimi aquilani a trascurare le  più elementari precauzioni dai pericoli imminenti del sisma.

“Andate a dormire tranquilli!!!!”

Da quel sonno non si sono più risvegliati

Segui il processo su abruzzo24ore.tv

TVUNO L’AQUILA – Al via la seconda udienza del processo alla commissione grandi rischi: presenti in aula tre dei sette indagati Enzo Boschi, Bernardo De Berardinis, Mauro Dolce. Ascoltati, nel corso dell’udienza, i primi test tecnici dal Giudice del tribunale Marco Billi.

E’ molto lontano quel 23 Dicembre 2008 quando apparve sull’Espresso, quasi inosservato, l’articolo-inchiesta di Fabrizio Gatti “SCANDALO FORMATO G8”  che denunciava gli ‘affari’di quella che sarà poi dai Mass Media denominata   “LA CRICCA”. (Leggi l’art. dell’Espresso)

Poi c’è stato il 6 aprile, il Terremoto dell’Aquila, i Funerali di Stato, le Tendopoli, la Protezione Civile, il Presidente col caschetto da pompiere,  lo spostamento del G8 dalla Maddalena all’Aquila, lo show dei Grandi della terra tra le Macerie ancora grondanti di sangue delle 309 Vittime del sisma, poi il “Miracolo italiano” : le C.A.S.E. … poi la «rivolta delle Carriole», le manganellate davanti al Parlamento … poi la “Ricostruzione che stenta a partire” … poi… poi più nulla … solo una Città … L’Aquila “città morta” …

Oggi ci sono i familiari di quelle 309 vittime che aspettano giustizia!!!

Assente la Grande Stampa e i maggiori Media italiani

Commissione Grandi Rischi 31 marzo 2009

Commissione Grandi Rischi 31 marzo 2009

GIUSTIZIA, solo GIUSTIZIA : è questo quello che vogliono i familiari degli Studenti vittime del Terremoto.

Guarda il video di ABRUZZO24ORE.TV sul page-rsh (1)Summit della Commissione Grandi Rischi del 31 marzo 2009

dalla prima pagina de IL CENTRO del 21.7.2010

dalla prima pagina de IL CENTRO del 21.7.2010

ilcentro 18,7

dalla prima pagina de IL CENTRO 18.7.10

La Procura dell’Aquila, nonostante il clima di intimidazioni dei giorni passati, va dritta per la sua strada: chiesto il processo per i 7 indagati che parteciparono alla ormai “celebre?!” riunione del 31 marzo 2009  (Bernardo De Bernardinis, allora  vice capo della Protezione civile, che partecipò alla riunione in sostituzione di G.B. Capo Dipartimento Protezione  Civile che aveva convocato la riunione ma alla quale  non partecipò, Mauro Dolce direttore dell’Ufficio Prevenzione della Protezione civile, Enzo Boschi, presidente dell’INGV, Giuliano Selvaggi direttore del Centro Nazionale Terremoti dell’Ingv, Gian Michele Calvi, sismologo e direttore dell Eucentre di Pavia, «padre» del Progetto case, Claudio Eva ordinario di fisica dell’Università di Genova).

Per tutti e 7 pesanti sono le accuse:

«Sono state fornite dopo la riunione informazioni imprecise, incomplete e contraddittorie sulla pericolosità dell’attività sismica vanificando le attività di tutela della popolazione …

Sono venuti meno ai doveri di valutazione del rischio connessi alla loro funzione» anche sotto il profilo dell’informazione. Queste notizie rassicuranti «hanno indotto le vittime a restare nelle case»

E’ quello che hanno da sempre affermato i famigliari degli studenti uccisi tramite le loro Organizzazioni e i loro legali; è quanto viene ribadito per l’ennesima volta in una recente pubblicazione curata dall’ AVUS : “Macerie dentro e fuori”: i genitori attendono GIUSTIZIA PER I LORO FIGLI