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L'Aquila 11 giugno 2010Apertura arbitraria della porta santa di Collemaggio

L'Aquila - 11 giugno 2010 Apertura “ straordinaria” della Porta Santa di Collemaggio

L’AQUILA, 11 giugno 2010 – APERTURA DELLA PORTA SANTA “AD PERSONAM”

«LACRIME ALLA PORTA SANTA»

Ormai ci si abitua a tutto.

Spesso nella Storia della Chiesa i Papi hanno proclamato Giubilei o indetto “Te Deum”  ‘straordinari’ in occasione di Eventi che avevano minacciato l’Intera Comunità Cristiana: pensiamo al Te Deum di ringraziamento dopo la Battaglia di Lepanto o di Vienna, quando le Orde Turche erano state respinte nel loro assalto alla Cristianità; o al Giubileo del 2000 per celebrare  l’inizio del III° Millennio dell’Era Cristiana…

Perciò non desta meraviglia che Uomini dello Stato possano considerare usuale ciò che per i comuni mortali cittadini è ”straordinario”.

Quello però che sorprende sono le motivazioni che hanno portato l’11 giugno ad infrangere tutte le norme che per 700 anni, attraverso la Bolla di San Pietro Celestino, hanno regolato l’Apertura e la Chiusura della Porta Santa della Basilica di Santa Maria di Collemaggio.

Non è stata forse offeso e umiliato il sentimento religioso del Popolo Aquilano che nella Perdonanza Celestiana riconosce le radici più autentiche della sua Religiosità?

Passare attraverso la “Porta Santa”, nel pensiero di Celestino V – e fatto proprio da tutti i Credenti -, è atto di Umiltà, di profondo totale Abbandono alla Misericordia di Dio, da Cui si ottiene “La Perdonanza” dei propri Peccati, la Purificazione e la Rinascita.

Eremo S.Bartolomeo in Legio

Eremo S.Bartolomeo in Legio

Solo chi vive nell’Aquilano, all’ombra della Maiella e del Morrone, luoghi testimoni dell’azione straordinaria e rivoluzionaria di Pietro l’Eremita diventato Papa Celestino V, solo chi si è inerpicato lassù,  tra le rocce della Maiella e ne ha visitato con devozione cristiana gli Eremi ( S.Bartolomeo in Legio, Santo Spirito a Maiella, S. Onofrio al Morrone, Eremo di S.Giovanni all’Orfento (Caramanico) , San Liberatore a Majella… )  scavati nella roccia a 2.000 metri, riesce a  comprendere il significato incommensurabile di Perdono e Pace che il Messaggio di Celestino ancora oggi rivolge agli uomini!!!

Ma quello che è ancor più incomprensibile in questa apertura “straordinaria” dell’11 giugno è che avviene in un momento drammatico per la Popolazione Aquilana, lacerata da un Sisma che ha creato Lutti e Distruzione.

Sono ancora vive le forti emozioni che poco meno di un anno fa ha creato la Chiusura della Porta Santa il 29 agosto 2009.

Questo il resoconto giornalistico che il quotidiano IL CENTRO faceva di quella serata:

-Lacrime alla Porta Santa

30 agosto 2009 L’AQUILA.

La Porta Santa si è chiusa sulle macerie di Collemaggio.

La Bolla dell’indulgenza non è potuta tornare nella sede comunale perché palazzo Margherita è distrutto. L’urna con il corpo mortale di Celestino V ha lasciato L’Aquila e tornerà fra un anno.

La Perdonanza 2009 ha segnato e sottolineato il dramma di una città che con il sisma ha perso i suoi luoghi e anche i suoi simboli. Non li ha persi per sempre. Ma adesso è così. E gli aquilani se ne sono accorti. A migliaia, fino a ieri sera alle 20,10 quando c’è stato il rito della chiusura della Porta Santa, si sono recati nella basilica di Collemaggio per ottenere l’indulgenza plenaria – che Celestino V ha lasciato come dono alla città nel 1294 – ma anche per vedere quella basilica «incerottata» e per gran parte in macerie. E sono state proprio quelle macerie che hanno dato il senso di una tragedia grande che ha spezzato vite, stravolto la quotidianità, reso incerto il futuro e fragile l’esistenza.

E il pianto ha preso il posto della sorpresa e della rabbia. «Sono pochissimi coloro che sono riusciti a trattenere le lacrime» ha detto il rettore della basilica, don Nunzio Spinelli «d’altra parte, chi ha visto la basilica prima del sisma, si rende subito conto dei danni ingenti. La tragedia e la particolare condizione di difficoltà hanno reso ancora più forte il significato spirituale della Perdonanza per i fedeli. Comunque, il fatto che siamo riusciti a fare anche la Perdonanza é un segnale importante che possiamo ripartire».

Don Nunzio è un uomo e un sacerdote ottimista per natura è sicuro che in tre anni la basilica sarà ricostruita. Serviranno 10 milioni.

«Ma li troveremo» dice don Nunzio che è tornato a dormire nel suo appartamento a fianco della basilica «il lavoro di recupero e catalogazione del materiale é stato già avviato nelle altre parti danneggiate del monumento e sono stati già spesi circa due milioni e mezzo di euro».

Confesso che mi ha fatto una certa impressione vedere l’urna con i resti umani del Papa del Perdono caricata (con devozione e attenzione) su un mezzo dei vigili del fuoco.

Celestino V, ieri sera poco dopo le 20,15 ha lasciato L’Aquila. Non fugge (anche perché di terremoti ne ha visti tanti) e si è fatto promettere solennemente dai vescovi di Abruzzo e Molise che fra un anno tornerà e vuole che al suo arrivo ci siano tutti gli aquilani. Niente paura. Non ho il potere di parlare con i Santi. Però mi piace immaginare la scena del suo ritorno simile a quella di 715 anni fa quando fu incoronato Papa. Intorno a lui tutte le più alte autorità dell’epoca e soprattutto il popolo. Il suo popolo.

L’urna da ieri alle 22 è nella concattedrale (come l’ha definita il vescovo di Sulmona Angelo Spina) di Corfinio. Sarà vegliata dalle suore. Poi, lunedì alle 18,30, sarà portata a Sulmona, nella cattedrale di San Panfilo.

GUARDA IL VIDEO ► Chiusura della Porta Santa di Santa Maria di Collemaggio nella 714a  Perdonanza

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