La Basilica di Santa Maria di Collemaggio, la cui facciata costituisce il massimo capolavoro dell’arte abruzzese d’ogni tempo, è stata fondata nella seconda metà del sec. XIIIma il grosso delle sue vicende costruttive ha seguitato a fiorire ininterrottamente nell’arco di tutto il Trecento, per proseguire poi con alterne vicende fino ai giorni nostri mediante rifacimenti, ristrutturazioni, trasformazioni e restauri derivanti da terremoti, mutamenti del gusto e quant’altro. Il risultato di un cosí complesso e intricato procedimento è uno straordinario intreccio d’architettura e arti decorative che trova i suoi vertici espressivi nei fondamentali capisaldi romanici e gotici ma che annovera episodi non secondari d’impianto rinascimentale e barocco nonché degli ultimi due secoli. Poco si potrebbe comprendere della multiforme ragion d’essere e della sfolgorante esteriorità della Basilica se non si tenesse conto delle vicende storiche e spirituali di San Pietro Celestino, che ne fu il fondatore e che, con il deposito dei suoi resti mortali, ne costituisce la gemma piú preziosa nonché l’attrattore fondamentale, per via della sua perdurante fama di grande taumaturgo e della straordinaria indulgenza della “Perdonanza”, da lui stesso istituita. È dunque in primo luogo il percorso di vita e di pensiero di San Pietro Celestino che qui mette conto di venir tratteggiato. (Giacomo De Feudis)
LA STORIA DI COLLEMAGGIO

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